Gli alunni della classe 5^E, nei mesi di marzo e aprile 2023, tutti i venerdì, hanno lavorato insieme, con il supporto digitale dei tablet, sul tema della plastica. Perché proprio di venerdì? Perché per la classe 5^E è stato scelto questo giorno per il progetto d’Istituto “Un tablet a scuola”.

Durante l’anno scolastico 2022/2023 le classi quinte hanno focalizzato il loro interesse, nel progetto Green School, sull’economia circolare, ovvero su un modello di produzione che punta al riutilizzo e al riciclo dei prodotti, contribuendo a farli durare il più a lungo possibile e a ridurre i rifiuti.

Per svolgere le attività i ragazzi sono stati divisi in tre gruppi e a ognuno è stato assegnato un argomento: produzione, inquinamento e riciclo della plastica.

Tramite le ricerche con la tecnologia gli alunni hanno scoperto che le plastiche sono nate come imitazione di costosi materiali naturali, come legno, metalli, vetro, ceramica, avorio, corno, ma negli anni si sono sostituite rapidamente a essi grazie all’economicità e alle migliori proprietà. Questi nuovi materiali così colorati, resistenti, leggeri e malleabili stimolano la fantasia degli artisti, l’inventiva dei designer e accompagnano la rapida trasformazione della produzione da artigianale a industriale.

Loro hanno ricercato anche dei dati: la produzione mondiale di plastica è passata dai 15 milioni del 1964 agli oltre 310 milioni attuali, e per il futuro potremmo arrivare a 34 miliardi di tonnellate nel 2050. La plastica prodotta in Italia all’anno è più di 28,9 milioni di tonnellate.

Un altro gruppo si è concentrato sull’effetto dell’inquinamento della plastica sulla biodiversità. I bambini hanno potuto capire che ogni anno almeno 8 milioni di tonnellate di questo materiale finiscono negli oceani del mondo e, ad oggi, si stima che ci siano più di 150 milioni di tonnellate di plastica negli ambienti oceanici.  Inoltre, essa causa danni alla vita marina attraverso diversi meccanismi: intrappolamento, ingestione, soffocamento e rilascio di sostanze chimiche tossiche. Sono 2.150 le specie marine che sono venute in contatto con la plastica.

Questo materiale è entrato non solo nella catena alimentare, ma sta impattando significativamente la produttività degli ecosistemi marini più importanti al mondo, come le barriere coralline e le foreste di mangrovie.

Secondo una recente analisi, inoltre, ogni anno finiscono nel Mediterraneo 229 mila tonnellate di plastiche: è come se ogni giorno 500 container scaricassero in acqua il proprio contenuto. Più della metà di questa plastica proviene da soli tre Paesi: il 32% dall’Egitto, il 15% dall’Italia e 10% alla Turchia. 

L’inquinamento consiste nella dispersione e nell’accumulo di materie plastiche nell’ambiente. Esso si può verificare in varie forme, tra cui rifiuti abbandonati in terra e in mare. Le plastiche ottenute da carburanti fossili hanno oltre un secolo. 

L’inquinamento ambientale da plastica è un fenomeno di portata globale dai numeri strabilianti; è potenzialmente pericoloso per gli animali, il che potrebbe influire negativamente anche sulle forniture alimentari umane.

Gli alunni si sono posti una domanda: perché la plastica è così inquinante?

La risposta è semplice. Grazie a numerose ricerche e pubblicazioni, è ormai noto che la plastica impiega diversi secoli a decomporsi. Ciò significa che i prodotti in plastica non correttamente smaltiti rimangono all’interno dell’ecosistema per centinaia di anni, causando immensi danni ambientali.

Allora… che cosa fare nel quotidiano?

Ridurre i rifiuti di plastica nell’ambiente è fondamentale per preservare la vita degli ecosistemi.

Nella vita di tutti i giorni, ciascuno di noi è tenuto, per senso civico, a seguire alcune piccole abitudini quotidiane al fine di ridurre il proprio impatto ambientale.

Quali sono i comportamenti da adottare?

  • Riciclare e fare la raccolta differenziata.
  • Evitare l’uso della plastica monouso.
  • Rispettare l’ambiente in cui ci troviamo.
  • Riciclare in modo creativo.

Come viene riciclata la plastica?

Esistono diversi procedimenti per il riciclo, che permettono di ottenere nuovi prodotti, ma anche energia, calore ed elettricità. Per esempio, attraverso il riciclo meccanico, la plastica smaltita viene triturata e trasformata in nuovi prodotti. La termovalorizzazione, invece, permette di ottenere un recupero energetico attraverso specifici trattamenti di selezione e triturazione, ricavando dalla plastica dei combustibili alternativi, utilizzati poi per la produzione di energia termoelettrica o in altri processi industriali.  Processo ancora in via di sviluppo è invece il riciclo chimico, che prevede il ritorno alla materia prima di base, attraverso la trasformazione delle plastiche in monomeri della stessa qualità di quelle vergini. 

Al termine dell’attività didattica in classe, i ragazzi hanno capito che la sostenibilità è un tema sempre più importante per la sopravvivenza degli esseri umani e per l’intero pianeta. Ogni persona è, a suo modo, responsabile di ciò che accade ogni giorno. È proprio per questo motivo che tutti devono impegnarsi a cambiare le proprie abitudini per rendere la vita il più sostenibile possibile. Ciò è fondamentale e, oltre ad aiutare l’ambiente, permette di realizzare nuovi oggetti utili con un dispendio economico minore.

Anche una sola persona può fare la differenza!

Articolo a cura degli alunni della classe 5^E della scuola primaria di Casalmaggiore as 2022-2023
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