Che grande regalo abbiamo ricevuto noi, ragazzi di quinta! Venerdì 10 febbraio la nostra classe ha partecipato a una rappresentazione teatrale, offerta gratuitamente alla scuola dalla Compagnia dei Casalmattori. Lo spettacolo, che si è tenuto nell’Aula magna, si intitola Il diario di Anne Frank, recitato dalla bravissima Arianna Novelli: è stata un’esperienza commovente e indimenticabile.

Come si sa, Anne Frank era una ragazza ebrea, che per sfuggire alle persecuzioni naziste si nascose insieme alla sua famiglia in un rifugio segreto, dove visse rinchiusa per 26 mesi, finché un giorno, venne scoperta e deportata nel campo di concentramento di Auschwitz.

Quando siamo entrati in Aula Magna, oltre alle sedie per gli spettatori c’era, al centro dell’attenzione, un tavolo con dietro una sedia ribaltata, a destra un comodino con su una radio, un orologio e una foto rovesciati, verso di noi un cesto. A sinistra del tavolo si ergeva un appendiabiti con una gruccia. Per terra il pavimento era cosparso di fogli e abiti ammucchiati. C’era anche una valigia e dappertutto tappeti per non far sentire i passi. Quello era il rifugio di Anne Frank.

All’inizio dello spettacolo entra l’attrice che interpreta un’amica della famiglia Frank: è colei che si occupa di portare il cibo e tutto l’essenziale per sopravvivere. Entra lentamente, con una faccia stupita e sconvolta perché ha capito che sono arrivati i nazisti e che hanno portato via la famiglia Frank.

Cerca di mettere a posto la stanza. Forse pensava di aggiustare qualche cosa in quel dramma assurdo, anche se sapeva che non era possibile. Mentre riordina, trova un quaderno con una copertina rossa a quadri: è  il diario segreto di Anne Frank. Questa è  una scena stupenda: l’atmosfera è tranquilla e silenziosa e tutti hanno gli occhi incollati sullo spettacolo. Si siede e comincia a leggere. Da questo momento non capiamo più chi stia in realtà interpretando, perché dalle sue parole prende vita Anne.

Veniamo così a sapere tante cose di lei: è una ragazza molto vivace e piena di interessi, ama scrivere e vuole diventare una scrittrice. Ha una sorella maggiore chiamata Margot di cui è gelosa, perché la mamma le presta maggiori attenzioni. Per questo motivo Anne va d’accordo più col padre che considera una persona gentile e generosa, sempre preoccupato degli altri più che di sé.

Racconta anche lo stato d’animo che aveva quando vennero introdotte le leggi razziali che proibivano agli ebrei di vivere una vita normale. Non potendo incontrare i suoi amici, Anne scriveva il suo diario che lei chiamava Kitty: la sua unica amica.

Ad un certo punto mostra al pubblico delle scarpette rosse che lei conserva nel cesto. Queste rappresentano i sogni di libertà e di gioia che nutre ancora. A volte va a sedersi vicino a una piccola finestra in soffitta da dove può sentire l’aria e vedere le nuvole. Le altre finestre sono oscurate da giornali. Succede spesso che una sirena annunci un bombardamento. Ne sentiamo il suono assordante, Anne non può rifugiarsi in un posto sicuro, può solo nascondersi sotto il tavolo.

Con loro vive anche un’altra famiglia di cui fa parte Peter. Di lui si innamora e un giorno riceve un bacio sulla guancia: è un’emozione incontenibile, così scappa e si nasconde piena di gioia.

In una delle ultime pagine del diario Anne scrive: “E’ un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutti i miei sogni, anche se mi sembrano assurdi e irrealizzabili. Me li tengo stretti, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo.”

Articolo a cura degli alunni della classe 5^B della scuola primaria di Casalmaggiore as 2022-2023
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