L’organo di Rivarolo del Re si trova nella chiesa di San Zeno.È stato costruito nel 1770, si suppone che a costruirlo sia stato Giovan Battista Cavalletti, ma non si hanno notizie precise al riguardo.
Fu restaurato il 15 giugno 1907 da Giuseppe Rotelli, famoso organaro cremonese. Rotelli nacque a Bozzolo nel 1862 e trascorse la sua infanzia a Martignana insieme alla famiglia. Già da piccolo Rotelli dimostrò di avere una spiccata attitudine musicale che lo portò a creare da solo una fisarmonica, il suo lavoro venne notato da una giovane donna di Martignana che convinse il padre a mandarlo ad imparare l’arte organaria presso la ditta Inzoli di Crema. Con Inzoli partecipò alla realizzazione e posa in opera dell’organo del Duomo di Cremona (1879) divenuto famoso in tutta Europa per la canna maggiore realizzata in un’unica fusione. Si racconta che durante la posa in opera, Rotelli, allora diciassettenne apprendista, si fece notare per il suo intervento alla canna maggiore che si era ammaccata durante il posizionamento. Il giovane garzone si inserì all’interno della canna e riuscì a ripararla. Nel 1894 fondò la “Fabbrica d’organi Giuseppe Rotelli” che costruì organi in tutte le zone d’Italia. Nel 1937 si ritirò a vita privata e lasciò l’attività alla figlia Cecilia. Morì nel 1942 a Cremona.
Un piccolo “gioiello” di tecnica
I materiali di cui è composto l’organo di Rivarolo sono molteplici: la tastiera è costruita con avorio, osso ed ebano, le canne interne sono fatte di stagno, ma alcune sono costituite da una lega di piombo e zinco, mentre il prospetto è fatto di legno. Quest’organo ha ben 19 registri, la pedaliera è formata da 27 pedali e ci sono 2 tastiere che contano complessivamente 58 tasti. Ha 1370 canne di cui 1218 originali di Giuseppe Rotelli. È un organo fisso a trasmissione meccanica ma ci sono ancora i 3 mantici originali fatti di legno e pelle.
L’organo viene ancora utilizzato, ma raramente perché è difficile trovare un organista che lo suoni, talvolta viene suonato durante funerali, matrimoni e cerimonie.
Nella parete opposta della chiesa è posizionato un “finto” organo per creare simmetria. In realtà è composto solo da una fila di canne e al posto della tastiera e dei registri è stata collocata una tavola di legno dipinta.
Il restauro dell’organo venne commissionato da Paola Guida Bricchetto nobildonna appartenente alla famiglia dei Longari Ponzone.
Articolo a cura degli alunni della classe 2^A della scuola secondaria di primo grado di Rivarolo del Re ed Uniti